Assoutenti, Altroconsumo, Cittadinanzattiva, Adiconsum e Movimento Difesa del Cittadino hanno chiesto al Tar del Lazio l'annullamento del decreto Bondi sull'equo compenso, che carica un sovrapprezzo per copia privata su tutti i prodotti tecnologici con memoria. Domani la prima udienza.
"Il sovrapprezzo imposto ai consumatori dal decreto Bondi per il famigerato equo compenso per copia privata su cellulari, decoder, console per videogiochi, oltre che su cd, dvd, vergini e masterizzatori è iniquo e poco trasparente – affermano le associazioni – Gli effetti nefasti del decreto sono quelli di pesare sulle tasche dei consumatori, fornire alla SIAE il beneficio gratuito di somme complessive notevoli e essere un freno concreto allo sviluppo delle tecnologie e del mercato dei contenuti digitali nel nostro Paese".
Le associazioni denunciano infatti che il provvedimento si tradurrà in una tassazione indiretta per i consumatori: chi acquisterà un cellulare pagherà 90 centesimi in più; per un decoder si va da 6,44 a 28,98 euro in più a seconda dell'ampiezza della memoria. Questo ricarico si avrà per tutti gli altri dispositivi "anche se non saranno mai utilizzati per fare copie private di opere dell'ingegno protette dal diritto d'autore". La misura, sottolineano le associazioni, "è un vero e proprio aiuto di Stato, una tassa iniqua che vessa ancora una volta l'anello debole della catena, i consumatori".