Oltre 3 milioni di km di tagli al Trasporto Pubblico romano e in vista altri tagli pari al 18% delle corse – I cittadini si vedono scippare ancora una volta il diritto alla mobilità

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Roma 8 luglio 2014 – Continua ad abbattersi la scure dei tagli che dal 12 maggio ha cominciato a scagliarsi sul TPL a Roma. Tagli che ammontano a 2,8 milioni  di km di trasporto e 12 linee, per quanto riguarda Atac (che ha un buco pari a 1,6 miliardi). Mentre per Roma Tpl (secondo gestore del tpl romano) si parla di una diminuzione di 6,8 milioni di Euro budget sul contratto di servizio.

Assoutenti Roma riporta voci ufficiose su un prossimo ulteriore taglio del 18% delle corse romane dal mese di Agosto.Questo per gli utenti costretti a sopportare un servizio già di per sé a singhiozzo e a rilento, significa la diminuzione dei mezzi e l’abbandono a sé stessi dei cittadini che abitano in periferia ( pensiamo soprattutto a chi l’auto privata non ce l’ha o non la può usare). Vale a dire che piove sul bagnato.

L’obiettivo di questa “rimodulazione” considerata “ineludibile” dall’assessorato ai trasporti è risparmiare a cominciare dalla soppressione delle linee ritenute “inutili”, perché poco frequentate. Tuttavia, riteniamo che prima di tagliare occorreva domandarsi il perché della scarsa frequentazione, alla luce del fatto che da più di 10 anni a questa parte la capitale sta vivendo una vera e propria migrazione di centinaia di migliaia di cittadini verso l’hinterland romano, cittadini che chissà perché ogni giorno si riversano sul raccordo anulare ( 58 milioni di utenti l’anno ) intasandolo.

Forse proprio a causa della scarsità di parcheggi di scambio unita ad un servizio insufficiente e inadeguato?Le riorganizzazioni per rendere più efficiente un servizio sono importanti e utili, soprattutto se sono serie. Ma non si può non considerare il fatto che con il taglio di milioni di km di corse del trasporto pubblico si renderà inevitabile un massiccio incremento del trasporto privato con conseguente aumento generale del traffico che rallenterà anche gli autobus sopravvissuti, finendo per scontentare tutti. Quindi, a proposito di risparmio ci chiediamo, e chiediamo, perché a pagare per l’inadeguatezza ed inefficienza gestionale della classe dirigente sono sempre gli utenti del Tpl?

Quali i costi per i cittadini e le ragioni dell’esistenza di decine di automobili di servizio, tra cui alcuni furgoni, fermi da tempo e scoperti lo scorso aprile nel deposito di Grottarossa? Anche questo ci sembra uno spreco di fondi pubblici.

Per questo e quanto altro stanno continuando a pagare gli utenti di TPL?  I cittadini aspettano da molto tempo risposte che li vedano al centro della politica delle amministrazioni, speriamo che queste ultime non stiano economizzando anche su questo.

Assoutenti Roma  – Simona Costamagna